E’ arrivata da pochi giorni nell’orbita di Marte la missione dell’agenzia spaziale degli Emirati Arabi Uniti, con il beneaugurante nome di Hope (cioè speranza), una delle più grandi sfide della storia e una delle iniziative più audaci del Paese.
Hope è un “orbiter”, un satellite che per almeno un anno marziano (quasi due anni terrestri) studierà il clima, la meteorologia e la composizione atmosferica del pianeta rosso, in particolare i livelli di ossigeno e idrogeno.
E’ stata costruita presso il Laboratorio di fisica atmosferica e spaziale dell’Università del Colorado, e a differenza di altri rover che popolano la superficie rimarrà invece in orbita e studierà il pianeta dall’alto.
Per creare consapevolezza nel Paese su questo fatto importante è stato realizzato un evento alquanto inconsueto.
Alcuni giorni fa un fenomeno molto strano è apparso nel cielo sopra Dubai. I residenti del luogo sono rimasti sconcertati quando hanno visto due enormi oggetti celesti nel cielo notturno.
Dopo il succedersi delle più strane teorie scientifiche (e non solo…), il mistero è stato svelato: Phobos e Deimos, le due lune in orbita attorno a Marte, sono state proiettate nel cielo utilizzando una nuova tecnologia mai vista prima negli Emirati Arabi Uniti.
Due gru giganti da 100 metri e uno schermo avanzato da 40 metri sono stati utilizzati per far apparire realisticamente le lune nel cielo e visibili da lunghe distanze, con l’intento di illustrare ai residenti degli Emirati Arabi Uniti ciò che Hope sta catturando a 500 milioni di miglia di distanza.
Come primo passo verso la conquista dello spazio niente di meglio che portare le due lune di Marte sulla Terra.